L’interesse composto e la favola del re
La definizione di interesse composto è la seguente:
“Esso rappresenta la percentuale sul capitale che si forma quando gli interessi maturati sono aggiunti al capitale e producono a loro volta degli interessi”
Warren Buffett spiega l’interesse composto attraverso una sua solita “storiella”, che sintetizzo in breve:
in un paesino dove vigeva ancora la monarchia, un cittadino fece un immenso favore al re, quest’ultimo apprezzando il gesto del cittadino decise di esaudire una sua qualsiasi richiesta.
Senza pensarci troppo, il cittadino, chiese di ricevere una scorta di grano per lui e la sua famiglia.
Fece però questa richiesta con una condizione: il grano ricevuto in regalo doveva essere conteggiato su una scacchiera, dove sul primo quadrato veniva messo un chicco, sul secondo due, sul terzo tre e via dicendo.
Il re senza pensarci troppo accetto le strane richieste del cittadino.Fece presto però ad accorgersi che così facendo avrebbe dovuto regalare al cittadino tutto il suo regno, infatti i chicchi di grano in prossimità degli ultimi quadratini raggiungevano un numero decisamente elevato!
Nell’investimento azionario l’interesse composto entra in gioco soprattutto quando si parla di dividendi, poiché quest’ultimi sono un’entrata annuale (solo in società di un certo tipo) che è più o meno certa e in crescita su un orizzonte temporale abbastanza lungo.
E quindi in conseguenza di ciò possono essere reinvestiti ad un determinato tasso d’interesse, semplicemente acquistando altre azioni che a loro volta, grazie al dividendo, generano delle cedole.
Se immaginiamo di investire 100.000 euro per 10 anni al 2%, otteniamo un rendimento stratosferico:
Ossia circa il 20% con un rendimento del 2% all’anno, proprio perché i profitti sono stati reinvestiti.
E’ quindi un aspetto che andrebbe sempre preso in considerazione per un investitore di lungo periodo, nel breve periodo l’interesse composto non produce risultati e non da nemmeno l’impressione di farlo, ma è solo sul lungo periodo che diventa un processo essenziale.
Dividendi e interesse composto: le condizioni perfette non sono facili da attuare
Immaginiamo di acquistare un azione e di ricevere annualmente un dividendo del 3% lordo ( che con la tassazione attuale, raggiunge un rendimento netto del 2,22% ).
Ogni anno (escludendo l ipotesi di dividendi in crescita) riceviamo una cedola fissa che va a creare della liquidità.
Il meccanismo più intelligente sarebbe quello di investire questa somma annuale nelle stesse azioni della società acquistata, cosi da generare un cedola su più capitale l’anno seguente.
C’è un però:
Se acquistiamo quando le azioni sono salite di prezzo, acquisteremo meno quote e quindi riceveremo si più capitale ma, con una % minore sull’investimento iniziale.
Se al contrario acquistiamo quando il prezzo delle azioni è sceso, riceviamo un capitale maggiore poiché abbiamo, a parità di capitale investito, acquistato più azioni.
Ovviamente acquistare a prezzi bassi non è sempre possibile, ma conti alla mano, questa è la strategia che più ripaga sul lungo periodo!
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