Ciao a tutti, come ben sapete sono diventato ufficialmente un consulente finanziario autonomo, dal dicembre 2018 esiste un apposito albo che certifica questa nuova professione.

I consulenti finanziari autonomi sono gli unici a poter effettuare una consulenza finanziaria indipendente.

Oggi voglio mostrarvi un caso pratico di consulenza finanziaria indipendente:

Andremo a vedere come ho lavorato sul portafoglio di un cliente, con un approccio indipendente e libero da conflitti d’interesse.

Questo cliente, che chiameremo Mario, aveva circa 550.000 mila euro investiti in fondi comuni d’investimento e in azioni singole.

La quota investita in azioni singole era notevolmente più bassa rispetto alla parte investita in fondi, che rappresentavano circa l’80% del patrimonio.

Aveva in portafoglio 19 fondi d’investimento attivi che spesso erano anche fondi che investivano nello stesso mercato, dei doppioni (questa tecnica è usata per ampliare il margine commissionale iniziale).

Nessun fondo selezionato riusciva a generare rendimento oltre il bechmark di riferimento e alcuni ne erano addirittura sprovvisti, fattore molto grave poiché diventano strumenti difficilmente valutabili.

L’impatto commissionale sulla parte investita in fondi, ovvero 429.000 mila euro era pari al 2,55%.

Quindi il cliente pagava una commissione (solo di gestione) annua pari a 10.939,00 euro.

Inoltre dalla documentazione Mifid 2, erano presenti costi pari a 13.170,00 euro, ricordo che la Mifid è il documento ufficiale che la banca deve fornire.

Questo documento tiene in considerazione tutti i costi ed è quindi molto attendibile ed utile per comprendere la reale situazione.

Pagava questa “parcella” per non ricevere ne una consulenza ne un rendimento superiore al benchmark (lo scopo dei fondi attivi).

Questo fattore è dovuto sia ai costi eccessivi che alla difficoltà di genere extra rendimento rispetto al benchmark sul lungo periodo.

Pensate che su un orizzonte di 15 anni, solo 1 fondo su 10 riesce a generare extra-rendimento.

La gestione di un consulente finanziario autonomo, invece ha permesso di ridurre l’impatto commissionale annuale attraverso l’utilizzo di strumenti più efficienti, uno su tutti gli ETF.

Ed inoltre la parcella per la consulenza è stata di circa 4.000,00 euro.

Il cliente ha così risparmiato annualmente oltre 8.000,00 euro.

Il numero degli strumenti è passato da 19 a 10, ed il costo medio di gestione è crollato da un 2,5% a circa uno 0,18%.

C’è stato quindi un risparmio economico molto importante (che genererà più rendimento sul lungo periodo rispetto alla situazione precedente) e un completo cambiamento in quello che è l’approccio classico.

Mario ha ricevuto una vera consulenza e un portafoglio adatto alle sue esigenze, senza nessuna logica di vendita di prodotti.

Oltre ad essere efficiente lato finanziario, questo lavoro permette effettivamente di migliorare la vita delle persone, facendogli risparmiare molti soldi, ottimizzare i rendimenti e comprendere al meglio la loro reale situazione.

La grande differenza tra me e un promotore finanziario è che io non ho nessun obbligo, nessun conflitto d’interesse e non ho interesse ad inserire uno strumento piuttosto che un altro, questo mi regala completa indipendenza.

Se sei interessato ad una valutazione del tuo portafoglio e ad un’analisi gratuita, scrivimi pure a questa mail andrea.troiani971@gmail.com.

Saluti,

Andrea