LA BOLLA DELLE BIOTECNOLOGIE
Durante gli anni 80 le azioni delle aziende tecnologiche raggiunsero un rapporto prezzo/vendite di 50.
Le azioni speculative negli anni 60 avevano un rapporto prezzo/utili di 50 (ovvero un tale rapporto
veniva considerato alto) ora non so se siete stati attenti e vi è sfuggito, ma ho scritto rapporto prezzo/vendite, non prezzo/utili.
Questo cosa vuol dire?
niente di definitivo ovviamente ma, determinati rapporti sono un segnale di probabile valutazione errata delle azioni.
Per farvi capire meglio la situazione, nel 1980 la più grande azienda del settore Genentec, venne quotata in borsa e subito dopo le prime contrattazioni il valore del titolo quasi triplicò, tutto accompagnato da una grande euforia.
Nel libro a Spasso per Wall Street l’autore si chiede come queste valutazioni siano spiegate dagli analisti:
Scoprì che c’era un “interessante” metodo di valutazione chiamato product asset valutation, valutazioni delle risorse di un prodotto.
Questa tecnica consisteva nello stimare il valore della pipeline (l’aria di ricerca e sviluppo), ovvero stimare quanto un prodotto potesse vendere nel futuro e quanto sarebbero stati gli eventuali margini di profitto.
Molto spesso però i prodotti che venivano valutati erano ancora in uno stadio “embrionale”, non erano assolutamente pronti e definiti, nonostante ciò le aziende del biotech venivano considerate meno rischiose delle aziende farmaceutiche perché non c erano vecchi prodotti con utili in contrazione da compensare con il lancio di nuovi prodotti.
Secondo gli analisti società che producevano utili erano più rischiose perché questi avrebbero potuto declinare in futuro.
E il fatto che le aziende biotech non producevano utili e spesso non rispettavano minimamente i piani di crescita attesi non faceva venire nessun tipo di dubbio alla maggior parte degli analisti.
Ma come sempre è stato nella storia, quando la realtà e le quotazioni borsistiche sono a miglia di distanza beh le storie non possono che finire male!
Motivo per cui verso la fine degli anni 80 la maggior parte delle azioni del Biotech perse 3/4 del valore di mercato.
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